Pochi hanno potuto permettersela ma per fortuna in molti hanno potuto e possono oggi ammirarla su strada: sto parlando della Renault Clio V6 RS Mk2, una vera leggenda, di cui ancora oggi, molti dubitano l”effettiva esistenza un po’ come per il mostro di Lochness. Sto scherzando, perché in questo caso, la belva esiste.
A Dieppe, in Francia, vengono prodotte le belve di casa Renault; oggi la Renault non ha in programma di creare una nuova Renault Clio V6 super pompata e quindi dobbiamo accontentarci di quanto abbiamo già tra le mani. Il che non è poco.
PRESENTAZIONE — Potrei usare tre parole per descrivere quest’auto: e non saranno “sole, cuore e amore” ma piuttosto “sport, passione, bestia“. La Renault Clio V6 era la versione ipervitaminizzata della Clio normale con la quale non aveva nulla da spartire. Tutta la bestialità della vettura in questione si esprime a partire da ogni particolare suo specifico.
Cominciamo dai bellissimi cerchi in lega OZ multirazze da 18 pollici per poi posare lo sguardo sullo scarico a doppia uscita integrato con il paraurti posteriore. La plancia, francamente, non è entusiasmante: un po’ moscetta a dirla tutta. I colori sono tenui, mancano i crisantemi.
La qualità che si percepisce è di discreto livello ma non sarà mai alla pari di una Porsche o di una Mercedes. Insomma la plancia e l’abitacolo mettono un po’ di sonnolenza; per fortuna poi ci pensa il fraterno amico (il motore, ndr) collocato dietro i sedili a ravvivare l’atmosfera. Ma almeno i sedili Recaro ce li potevano mettere!! Ed invece bisogna accontentarsi di normalissimi sedili in pelle/Alcantara, piuttosto anonimi, griffati Renault Sport. Altri particolari che la distinguono dalla 2.0l sono il pomello del cambio e la pedaliera in alluminio; il battitacco delle portiere d’ingresso è anch’esso griffato Renault Sport. Il volante a tre razze è sicuramente troppo grande e poco pratico da maneggiare.
SICUREZZA — In materia di sicurezza, il telaio e la struttura della vettura in generale è stata necessariamente rinforzata per sopportare le sollecitazioni e la spinta di un motore 3.0l. Sono presenti: l’ABS, gli airbags frontali e laterali testa/torace. Presenti, di serie, i fari allo xeno.
Tre i colori disponibili di base tra i quali figura il bleu; bisogna però ricordare che Renault offriva la possibilità di personalizzare la vettura scegliendo appunto una tinta (fra quelle opzionabili) il cui colore variava a seconda del cambiamento della luce. Bagagliaio: inesistente (solo un vano sotto il cofano anteriore).
MOTORE — Il motore della Clio V6 Mk1 era troppo poco vispo, poco sportivo soprattutto in relazione alla massa non indifferente della vettura. E così i tecnici di Renault Sport si concentrarono sul motore ed in particolare nella sua parte alta.
Dopo il filtro dell’aria, che fu praticamente raddoppiato, furono riviste tante altre componenti quali le valvole, i pistoni, gli alberi a camme. Sotto la supervisione di una centralina ottimizzata al massimo dopo gli interventi sopracitati, al banco la Clio V6 sviluppava la bellezza di 255 cv (187kw) a 7150 g/min.
Per quanto concerne la coppia, il dato dichiarato è di 300 Nm ottenuti a 4650 g/min. Il sound che proviene dallo scarico INOX è deciso ma solo agli alti regimi, elegante, quasi signorile, mai becero, mai sfacciato. Anche il cambio a 6 velocità è stato oggetto di sviluppo: adesso è più rapido, più preciso. I rapporti sono stati ravvicinati. La Clio V6 Mk2 guadagna 90 kg rispetto alla versione precedente ma può vantare anche 25 cavalli in più. Vogliamo parlare delle prestazioni ? Facciamolo. Lo 0-100 km/h viene coperto in 6.3 secondi mentre la velocità massima dichiarata è di 237 km/h. Dei consumi invece è meglio non parlarne…
SU STRADA — La Renault Clio V6 Mk1 era davvero difficile da guidare. Scorbutica. La Clio V6 Mk2 ha ricevuto diverse modifiche che l’hanno fatta diventare ben più gestibile. Ma, come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio, e quindi non ci resta che sottolineare come questa vettura sia un po’ complicata da capire e da guidare. La parte posteriore della vettura ha subito diverse modifiche: ammortizzatori, sospensioni, telaio che è stato irrigidito.
Gli pneumatici da 18 pollici che sono stati piazzati nella belva sono i Michelin Pilot Sport studiati appositamente da Michelin: 205/40 all’anteriore e 245/40 al posteriore. Nessun ESP e nessun dispositivo autobloccante vi aiuterà: soltanto il vostro buon senso, forse, vi consiglierà di rallentare un attimo prima di capire il limite effettivo che quest’auto può raggiungere.
E raggiungere il limite (in pista, ndr) con la Renault Clio V6 senza correre rischi non è cosa da tutti; anzi solo per pochi privilegiati. Il prezzo della vettura all’epoca era di circa 39.700 euro.
DIRETTORE SG. CONCLUDE — Il fascino innato di quest’auto avrebbe meritato ben altra considerazione da parte della dirigenza Renault. Un vero peccato che il progetto sia stato accantonato (almeno per il momento, voglio sperare) così prematuramente. I costi in rapporto ai ricavi forse suggerivano questa decisione ma l’immagine sportiva della Renault ne ha ricevuto un serio colpo.
SCHEDA TECNICA — Motore 6 cilindri a V (60°) 24 valvole – Cilindrata 2946cc – Alesaggio x corsa (mm) 87 x 82,6 – Potenza massima 187 kW (255 cv) a 7150 giri/min – Coppia massima 300 Nm a 4650 giri/min | Trasmissione Trazione posteriore – Cambio manuale a 6 marce | Pneumatici Michelin Pilot Sport (a) 205/40 R18 (p) 245/40 R18 | Dimensioni e massa Passo — mm – Lunghezza 3840 mm – Larghezza 1830 mm – Altezza 1360 mm – Massa a vuoto 1400 kg | Prestazioni Velocità massima 237 km/h – Accelerazione 0-100 km/h 6,3 – Consumo misto 9,7L/100 km