Non è possibile non dedicare una piccola parte del nostro tempo e spazio ad un vero e proprio mito dell’automobilismo mondiale degli anni ’80-’90: la Peugeot 205 Rallye, oggetto del desiderio di molti all’epoca ed oggi ambitissimo oggetto di culto tra gli appassionati di questo genere di auto.
Peugeot in quell’epoca sfornava veri e proprio gioiellini che facevano venire l’acquolina in bocca ai ragazzini ma anche ai paparini smanettini&sgommini. Se fosse stata ancora oggi in produzione, son sicuro che l’avrei comprata, senza la minima esitazione.
COLPO D’OCCHIO — Esaltante. Oggi come allora. Peugeot 205 Rallye: nuda, pura e cruda, terribilmente cruda, vestita solo di quel suo bianco leggiadro della tinta. Tutto in perfetto stile competizione. Snervante e seducente: questa era/è la Peugeot 205 Rallye.
ASPETTO — Come già ho avuto modo di dire, il bianco era l’unico colore offerto. Il peso era di 780 kg (a vuoto) e questa sfida l’aveva già ampiamente vinta. Equipaggiamenti? Inesistenti o quasi; il tutto era ridotto all’essenziale e, come diceva il Piccolo Principe, l’essenziale è invisibile agli occhi.’
E la regola vale anche per la 205 Rallye. Volevate un’insonorizzazione adeguata ? Assente. Volevate una strumentazione completa ? Assente. Volevate la predisposizione per l”autoradio? Assente. Volevate dei cerchi diversi da quella specie di “tombini” offerti di serie ? Non era possibile.