In questo articolo voglio ripercorrere la storia della Abarth ed in particolare dell’iconico logo che la identifica: cominciamo subito a parlare del logo Abarth.
Lo scorpione leggendario
L’elemento principale che caratterizza il logo Abarth è l’ormai conosciutissimo scorpione, utilizzato fin dalle origini. Ma perché il Signor Abarth decise di utilizzare uno scorpione per rappresentare la sua azienda? Semplicemente perché lo scorpione era il suo segno zodiacale! Lo scorpione compare al centro di uno scudo recante all’estremità superiore la scritta Abarth mentre i due colori dello sfondo solo il rosso ed il giallo.
Questi due colori, non a caso, sono gli stessi della tipica aquila rossa dei Conti di Tirolo, coronata d’oro, che raffigura lo stemma della città di Merano, luogo di nascita del padre di Carlo Abarth.
Breve storia della Abarth
L’azienda nacque il 31 marzo 1949 da Karl Albert Abarth (1908 – 1979), ingegnere austriaco poi naturalizzato italiano (il nome diventò di conseguenza Carlo), e dal pilota Guido Scagliarini. La prima vettura prodotta è stata un 204 A Roadster che derivava da una Fiat 1100.
Nel 1939, un grave incidente nelle corse di sidecar obbliga Carlo Abarth ad abbandonare le competizioni e qualche anno dopo, nel 1945, si trasferisce a Merano, diventando cittadino italiano a tutti gli effetti, prima di fondare nel 1949 la Abarth &C.
L’attività dell’azienda si è concentrata nella messa punto dei famosi kit di elaborazione per vetture di serie, nell’elaborazione di alcune vetture senza tralasciare la partecipazione alle competizioni automobilistiche. Dal 1971, la Abarth entra a far parte di Fiat Auto e la mitica A112 Abarth è stata l’ultima vettura alla cui realizzazione ha partecipato il fondatore.
Nuova gamma Abarth “70esimo Anniversario”
Nel 2008 avvenne il rilancio del marchio attraverso una nuova linea mentre oggi viene lanciata la nuova gamma Abarth “70esimo Anniversario”, declinata sui modelli 595, 124 spider e 124 GT. Per l’occasione, Abarth ha sviluppato ad hoc il logo “70esimo Anniversario” che comparirà su tutte le auto immatricolate nel 2019.