DEBUTTA LA STARTUP – L’imprenditore italiano Bibop Gabriele Gresta, ha fatto debuttare, nel corso di un evento tenutosi poco tempo fa a Roma, Hyperloop Italia. Ma di cosa si tratta? Di una nuova azienda che ha come obiettivo la realizzazione di una infrastruttura che si serve di treni a levitazione magnetica. E questi treni saranno in grado di raggiungere strabilianti velocità, fino a 1.200 km/h. Uno scenario futuristico ma nemmeno troppo.
LE INFRASTRUTTURE – Ma come è possibile raggiungere queste velocità bestiali? Utilizzando strutture tubolari a bassa pressione dal diametro di 7 metri, interrate o appoggiate ai piloti. Dentro questi “tubi” scorreranno i treni Hyperloop, formati da un unico vagone. Questi treni a levitazione magnetica non toccano mai le rotaie con una grande riduzione degli attriti. Grazie infatti al vuoto pneumatico creatosi non esiste né il contatto tra ruote e rotaie né l’attrito dell’aria. Altre caratteristiche estremamente importanti: la resistenza ai terremoti e l’autosufficienza energetica.
COME – Ma veniamo ad un aspetto di questa infrastruttura del futuro che ci interessa particolarmente e penso alle tratte e alla tempistica di realizzazione. Innanzitutto, una premessa: le infrastrutture saranno sviluppate lungo le strade e i binari ferroviari già esistenti. Questo perché i gestori delle reti hanno in concessione circa 20 metri ai lati delle attuali tratte e questo spazio verrà sfruttato da Hyperloop per costruire la sua rete.
TRATTE E QUANDO? – Cosa sappiamo delle tratte? Poco ma qualcosa di interessante lo conosciamo. Hyperloop Italia vuole realizzarne 6 nel corso dei prossimi 10 anni. Le indiscrezioni indicano come primi collegamenti, le tratte tra Milano Stazione Cadorna e Malpensa Aeroporto (in 10 minuti) e Verona-Trieste (in 30 minuti). Hyperloop starebbe puntando inoltre su alcune regioni quali Lombardia, Basilicata, Puglia, Sicilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia dati i contatti già avvenuti con i rispettivi enti. Gresta presenterà i primi progetti il prossimo 20 febbraio: 3 progetti riguarderanno il nord e altrettanti il sud.
CIFRE E STATO – Parliamo un po’ di cifre. Per la realizzazione di 80 km di rete ci vorrebbero 1,6 miliardi di euro di investimenti capaci di creare oltre 11.000 posti di lavoro e 14.000 legati all’indotto. Lo Stato dovrebbe impegnarsi solamente per il 20% del budget stanziato. Infine, il ritorno dell’investimento dovrebbe verificarsi in una forbice temporale di 8-10 anni.