Questa sarà la stagione dell’halo F1 2018. Il primo cambiamento significativo che ciascun tifoso di Formula 1 noterà immediatamente osservando una qualsiasi monoposto 2018 è rappresentato dal sistema di protezione conosciuto con il nome di halo.
COSA È
L’halo F1 2018 vuole incrementare i livelli di sicurezza del pilota in caso di incidente ed in particolare in quelle situazioni in cui alcuni detriti svolazzanti possano colpire il casco: la presenza dell’halo dovrebbe deviarne la traiettoria.
In una prima fase, una struttura in titanio sembrava essere la scelta privilegiata; poi, si è pensato ad un’altra soluzione: lo “Shield” o scudo. All’inizio del 2017, lo Shield, un parabrezza ricurvo collocato davanti all’abitacolo, sembrava la soluzione maggiormente apprezzata ma poi, i primi commenti dei diretti interessati (leggi anche i piloti) riportarono l’attenzione sull’halo e sul suo sviluppo.
DESIGN
L’aspetto dell’halo visto negli ultimi due anni durante i vari test svolti non è molto lontano da quello messo a punto dalla Mercedes nel 2015. Esteticamente, io l’ho sempre trovato “incoitabile”. La struttura si basa sul pilastro centrale collocato davanti al casco del pilota e sull’aureola circolare che lo vuole abbracciare.
Non è stato sicuramente un lavoro facile inserire questa struttura di titanio, che ha fatto lievitare il peso minimo della vettura di 6 kg, portandolo a 734 kg, in un lasso di tempo ristretto se si considera che la conferma finale dell’introduzione obbligatoria dell’halo è scattata solo intorno a luglio 2017.
L’Halo F1 2018 deve essere in grado di sopportare un peso equivalente ad un bus a due piani come quelli che si vedono circolare a Londra, per intendersi.
VISIBILITÀ
L’halo presenta un aspetto ingombrante, questo è poco ma sicuro e penso che la maggior parte dei piloti non lo gradisca affatto. Pochi piloti in realtà si sono lamentati della visibilità nel corso dei vari test effettuati.
Nella galleria fotografica che ho pubblicato qui sotto potrete rendervi un po’ conto della struttura in metallo “Halo” montata sulle monoposto 2018 della Mercedes, Red Bull Racing e Haas.
L'Halo di alcune monoposto 2018 di F1.
Alcune preoccupazioni erano sorte, ad esempio, pensando a Spa-Francorchamps ed in particolare alla salita dell’Eau Rouge ma Nico Rosberg testando l’Halo 2 durante le prove libere del GP del Belgio del 2016 aveva sottolineato di non sentire la differenza.
“Nessun problema, non si nota nemmeno la parte superiore. Penso che possano farlo scendere più in basso come nella categoria LMP1 dove è comunque più basso. Quindi di sicuro possono scendere più in basso,” aveva detto il campione del mondo 2016 di F1.
Nico Hulkenberg, pilota Renault, inizialmente era contrario all’halo ma poi ha precisato:
“È stata una sensazione strana, non lo so, è stato strano. Avere un qualcosa che limita il tuo procedere in avanti è stata ovviamente una nuova esperienza. Devo dire che la visibilità non era troppo cattiva. Non penso che si trattasse di un grande problema ma sicuramente ci vorrà del tempo per abituarvisi.”
Romain Grosjean, pilota della scuderia americana Haas, non è stato tenero con l’Halo arrivando a dire di odiarlo.
Alla fine però, l’associazione dei piloti ha spinto per ottenere una maggiore protezione dell’abitacolo ed è quello che è successo.