Lewis Hamilton si è laureato ieri in Turchia campione del mondo di F1 2020. È il suo settimo titolo. Al via è stato estremamente prudente, come copione voleva, e poi durante tutta la gara ha gestito sapientemente il tutto e anche le gomme, come sempre. E anche ieri, come del resto per tutta la stagione, Lewis ha demolito la concorrenza nel box di un Bottas che si sfarina ciclicamente con grande facilità. E pensare che dispongono sulla carta degli spessi materiali. Detto questo, vediamo di rispolverare le statistiche più importanti del pilota britannico.
Cominciamo con le statistiche. Lewis ha vinto per la settima volta il titolo mondiale. La prima fu nel 2008, “soffiandolo” al buon Felipe Massa (ricordo ancora lo sguardo del padre del brasiliano) proprio all’ultimo giro dell’ultimo GP. Gli altri mondiali sono delle stagioni 2014, 2015, 2017, 2018 e 2019. Non vinse nel 2016, quando Rosberg lo minchionò e ancora devo capire come fu possibile. Ham detiene già il più alto numero di pole (97) e quest’anno ha superato Schumi anche nel numero di vittorie (94 a oggi). Quattro sono i titoli vinti di fila contro i 5 di Schumi (2000-2004). Schumi è ancora avanti in altre statistiche come in quella dei giri veloci (77 del tedesco contro 53 del britannico) o in quella delle “triplette” (pole, vittoria in gara e giro veloce) dove Lewis sta a quota 18 contro le 22 di Schumi.
Piste preferite e non. Lewis ha dominato in molti circuiti e in alcuni in particolare può considerarsi il re dei re. Mi riferisco all’Hungaroring (8 vittorie), a Silverstone (7 vittorie), al Circuit Gilles-Villeneuve (7 v) e a Shanghai (6 v). Il britannico ha stentato a Sepang, in Malesia (solo una vittoria) e su altri tracciati quali Melbourne e Interlagos (2 vittorie su entrambi).
E il 2021? Dunque, ricapitolando, Lewis ancora deve rinnovare con la Mercedes e per il momento non lo ha fatto. Scordatevi di immaginarlo con la tuta rossa: per questo è uno scenario irrealizzabile anche se nella vita non bisognerebbe mai dire mai. Forse l’alternativa più credibile potrebbe consistere nel lasciare la F1 da vincente. Eppure l’ottavo titolo è a un passo, considerando che i regolamenti tecnici saranno gli stessi anche nel 2021 e che un pilota del livello di Bottas non può rappresentare una minaccia. La Ferrari difficilmente il prossimo anno potrà lottare per la vittoria, al massimo per il podio. La Red Bull potrà essere un pungolo ma basterà per lottare fino alla fine con Ham?