1. L’ultimo GP della stagione 2017 di Formula 1 è stato moscetto. Anzi diciamo quasi una nullità. Adrenalina assente, partenza piatta, ravvivata solo dal testacoda di Magnussen. La prossima volta guardo le vecchie puntate di Un giorno in pretura su Youtube…
2. Max Verstappen si è annoiato. Il fatto che sia rimasto dietro a Kimi per tutta la gara senza poter fare niente è l’ennesima conferma che il GP di ieri è stato un mappazzone micidiale.
3. Le due Force India non si grattugiano più a vicenda e anche questa è una notizia.
4. Il tracciato di Abu Dhabi andrebbe cancellato dal calendario di F1. Scimmiotta in maniera banale Monte Carlo ma tra l’originale e la copia, poi si finisce per scegliere sempre l’originale. E non a caso. Per di più, quest’anno proprio qui è stato svelato il nuovo logo della Formula 1. Quello vecchio, meraviglioso, tirava avanti la carretta da 23 anni. Il nuovo logo è semplicemente incoitabile.
5. Il duello tra Grosjean e Stroll è stato il punto più alto della corsa, dal punto di vista dello spettacolo. Tutto il resto è noia o fuffa se preferite.
6. Ennesima figuraccia della Renault che non avvita il dado della ruota anteriore sinistra di Sainz, poi costretto al ritiro. La strada verso un ritorno fatto di successi mi pare ancora molto in salita.
7. Di Abu Dhabi salvo solo lo spettacolo offerto dai fuochi d’artificio al termine della gara. Con i soldi spesi scommetto ci si poteva ripianare il debito pubblico dell’Italia.
8. Continuo a pensare che Hamilton farà di Bottas un sol boccone anche nel 2018 malgrado il terzo successo ottenuto dal finlandese domenica scorsa. Hamilton ha già vinto il mondiale 4 volte. Anche questo non sarà un caso.
9. Continuo a pensare che le gare in notturna siano ridicole.
10. Max Verstappen ha detto di essersi annoiato in gara, stando dietro al finlandese della Ferrari. “Se avessi avuto un cuscino in macchina, avrei potuto addormentarmi,” ha detto Max al termine della corsa. Io però non capisco: Max si annoia se vince facile, si annoia se deve battagliare, si annoia se deve accontentarsi di una quinta piazza. Ma allora perché non cambia mestiere?