
Ci ha lasciato oggi Eddie Jordan, l’istrionico personaggio che ha fatto parte del mondo della F1, avendo fondato alla fine degli anni ‘70 l’omonima scuderia che si guadagnò un posto sulla griglia a partire dal 1991. Jordan, irlandese di Dublino, portò in F1 un certo Michael Schumacher proprio nel 1991 (evidentemente ci vedeva lungo).
La scuderia Jordan ha conquistato in 15 stagioni, dal 1991 al 2005, quattro GP (di cui 2 nella miglior stagione di sempre – quella 1999 – vinti da Heinz-Harald Frentzen in Francia e Italia), 19 podi, 2 pole position e 2 giri veloci. Il miglior piazzamento nel Mondiale Costruttori, come ho scritto precedentemente, risale al 1999 quando la Jordan concluse in terza posizione, alle spalle del duo Ferrari-McLaren.
Jordan vendette la sua scuderia all’inizio del 2025 ma non abbandonò la F1, diventando opinionista prima per la BBC e poi per Channel 4. Ha lavorato anche per il popolare programma britannico Top Gear nonché alla conduzione di un popolare podcast, denominato Formula for Success, al fianco di David Coulthard.
La sua morte giunge a poche ore dall’inizio del fine-settimana di gara in Cina.