Dopo il GP di Francia 2019 di Formula 1, la Ferrari se ne viene via da Le Castellet con la conferma di essere la seconda forza del campionato. Quasi. Ma al di là dell’ottimo terzo posto di un pimpante Charles Leclerc che ha sfiorato persino il secondo, c’è ben poco da festeggiare.
La Mercedes ha comunque sfornato l’ennesima doppietta stagionale, la 50esima in F1. Lewis Hamilton è palesemente destinato a vincere in scioltezza l’ennesimo mondiale di F1. Senza rivali perché Bottas non sembra avere la costanza per metterlo sotto pressione.
Tornando alla Ferrari, è pacifico che ormai la stagione sia andata e da tempo ormai. Si deve lavorare in ottica 2020.
E nell’ottica dello sviluppo della monoposto, il team principal Mattia Binotto si è espresso così, sottolineando come alcune modifiche abbiamo funzionato, altre meno:
“In termini di prestazioni non siamo ancora dove vorremmo essere. Sapevamo di trovarci a gareggiare su un circuito che ci avrebbe messo in difficoltà e concludere con Charles così a ridosso di Bottas è incoraggiante. Gli sviluppi portati fin da Barcellona ci hanno permesso di avvicinarci e hanno testimoniato che siamo sulla strada giusta. Alcuni si sono dimostrati molto validi, altri purtroppo meno, ma sappiamo di avere potenzialmente un ampio margine di miglioramento. A questo punto siamo fiduciosi, convinti che c’è molto da fare ancora ma anche che abbiamo la capacità di sviluppare la macchina per tornare presto ad essere competitivi su tutte le piste.”
Capitolo Vettel: secondo me si è imbolsito. Ha perso il guizzo che lo contraddistingueva tempo fa. Spero di essere smentito ma credo che la sua parabola discendente sia ormai sotto gli occhi di tutti. La gara di ieri fotografa bene il periodo che il 4 volte campione sta vivendo. Un periodo moscio.
La Ferrari, infine, deve ingollare ancora una doppietta pesante dalla Mercedes. Il secondo posto in pista per il Cavallino non è tollerabile a lungo andare. Una Ferrari che non vince è come la pizza senza pomodoro e mozzarella.
E la Ferrari non vince nemmeno fuori dalla pista e mi riferisco al caso della revisione del giudizio dei commissari in Canada. La Ferrari diceva di avere in mano prove schiaccianti che avrebbero ribaltato il tutto. Ma i commissari poi non hanno ribaltato niente e quindi le prove non erano così schiaccianti. Ma allora perché sbandierarlo in giro? Forse allora è meglio concentrarsi solamente a vincere in pista…