Vediamo quali sono i concetti essenziali che ho partorito guardando il GP Spagna 2018:
1] La Ferrari ha dato una bella musata a Barcellona. Ora, era lecito aspettarsi una Mercedes guizzante dal momento che Hamilton durante i test invernali era apparso in ottima forma ma non era attesa una scuffia di queste proporzioni del Cavallino. Con le medie è stato un Calvario.
2] Vettel, pur disponendo di gomme medie più fresche di Verstappen, non riusciva nemmeno ad avvicinarsi all’olandese che aveva l’ala anteriore grattugiata.
3] L’affidabilità zoppicante della Ferrari inquieta Maranello quasi più della poca prestazione sfoderata ieri con le gomme medie. Senza l’affidabilità sono sempre volatili per diabetici (cit. Commissario Auricchio del film ‘Fracchia la Belva umana’): puoi avere la macchina più veloce ma se non arriva a fine gara…
3] Alonso ha fatto due bei sorpassi, di cui uno su Ocon all’esterno, a testimonianza che ancora è in grado di dare spettacolo. Ma la macchina non è u concentrato di potenza.
4] Hamilton ieri era come un corvo nero avido e scaltro che ha ripulito un giardino intero da tutte le lumache.
5] Verstappen che tampona la Williams in una maniera così pecoreccia e da bimbominkia sarebbe quasi intollerabile. Poi ha portato a casa il podio, purgando il compagno di box. I conti sono tornati ieri.
6] Leclerc, zitto zitto quatto quatto, ha raccolto un altro punticino dopo gli 8 di Baku: due volte di fila a punti nella stagione d’esordio in F1. Bravissimo. Il ragazzo cresce bene.
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