La crisi Volkswagen non nasce dal nulla ma comincia a fare paura. In fondo si tratta dell’azienda più grande dello Stato considerato la Locomotiva d’Europa. La crisi dell’auto colpisce tutti o quasi e la Volkswagen non è immune. Questa crisi dell’industria dell’auto, autentico vanto industriale dell’Europa, mi mette una grande tristezza addosso.
Torniamo alla VW. Il Presidente del Consiglio di fabbrica del Gruppo VW, Daniela Cavallo, ha dichiarato che Volkswagen vuole chiudere almeno tre fabbriche in Germania. E nessun altro stabilimento può considerarsi al sicuro. I sindacati sono sul piede di guerra. Ma i conti non tornano così tanto. Gli elevati costi salariali ed energetici e la minore domanda di auto (comprese specialmente le elettriche) stanno pesando e non poco sugli utili.
E Audi ha annunciato di voler chiudere il suo stabilimento di Bruxelles, dedicato alla produzione di veicoli elettrici. Lì si costruisce il Q8 e-tron, SUV a trazione completamente elettrica. In Italia il suo costo parte da 82.100 euro. Ma la domanda (retorica) che mi pongo è: quanti ne vende Audi? Detto questo, mi auguro che la politica europea e i decisori sappiano trovare la giusta correzione, la giusta soluzione per uscire da questa situazione senza aspettare passivamente la mazzata tra i denti.
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