Hai un account? Login
Info commerciali Scrivici
26 Aprile 2022

Motore a Combustione interna non è il problema

Il mitico motore 5 cilindri Audi - Foto: VW.

L’Unione Europea vuole mettere una pietra tombale sopra al motore a combustione interna entro il 2035. Vuole vietarne la vendita a partire da questa data. La VDMA, la più grande associazione europea dell’industria meccanica, evidenzia come il problema non è rappresentato dal motore a combustione interna ma dai combustibili fossili. E quindi secondo la VDMA, i piani impostati dalla Commissione Europea per eliminare questi motori è la strada sbagliata da percorrere.

Allargare l’orizzonte. Invece di vendere dal 2035 vetture esclusivamente elettriche o a idrogeno, un nuovo piano dovrebbe contemplare varie opzioni. “Invece di vietare effettivamente il motore a combustione limitando a zero tutte le emissioni allo scarico, dovrebbero essere usate tutte le opzioni di guida rispettose del clima. Il motore a combustione interna, alimentato da emissioni di CO2 neutre, gli eFuel ecologici rimangono un complemento necessario per l’elettrificazione del trasporto su strada. Dopo tutto, non è il motore che è il problema ma i combustibili fossili usati fino a oggi,” ha commentato il presidente della VDMA, Karl Haeusgen.

Tanti posti persi. Uno studio VDMA denominato “Drive Systems in Transition III” ha calcolato una perdita netta di 160.000 posti di lavoro qualora i motori a combustione venissero banditi dall’Europa dopo il 2040. E questa cifra sarebbe di gran lunga superiore se essi uscissero di scena 5 anni prima. E i posti di lavoro creati dall’utilizzo di batterie e infrastrutture ad esse legate non saranno affatto intercambiabili con quelli persi. VDMA vede seriamente a rischio la forza industriale dell’Europa con l’eliminazione graduale ma accelerata del motore a combustione. Infine, si auspica un impiego convinto degli eFuel e di conseguenza l’inserimento degli opportuni correttivi del pacchetto Fit-for-55, il piano europeo per il clima e l’energia.

Condividi