Il motore Audi 2.0 TFSI, 4 cilindri, vince nella categoria di appartenenza il premio “Engine of the Year” 2019. Questo propulsore, estremamente versatile, è impiegato non solo nella versione a benzina ma anche in quella ibrida plug-in e e bifuel a metano o Audi e-gas.
Il primo motore TFSI debuttò nel lontano 2004: da allora ha vinto sempre un riconoscimento in maniera ininterrotta sia considerando il 2.0 TFSI sia il 2.5 TFSI, iconico 5 cilindri che ha primeggiato nella sua categoria dal 2010 al 2018.
La sigla TFSI (Turbocharged Fuel Stratified Injection) si riferisce alla sovralimentazione mediante turbocompressore e all’iniezione diretta della benzina.
Già ormai da diversi anni, il Costruttore tedesco ha avviato la strategia della riduzione della cilindrata (downsizing) grazie al contributo dato dalla sovralimentazione. Nel 2007, Audi lanciò la nuova famiglia di motori nota come EA 888.
La versatilità del motore Audi 2.0 TFSI si traduce nella possibilità di montarlo sia in posizione longitudinale (per i modelli d’alta gamma Audi) sia in posizione trasversale (configurazione quest’ultima destinata ai marchi Volkswagen, Škoda e Seat).
Attualmente il 2.0 TFSI è impiegato in diversi modelli Audi, con potenza compresa tra 150 e 245 CV. L’evoluzione continua tanto che la Casa dai 4 anelli ha presentato a Ginevra i vari Q5, A6 e A7 Sportback in versione ibrida plug-in spinti dal 2.0 TFSI che lavora in sinergia con un piccolo motore elettrico.
Infine, non dobbiamo dimenticarci della gamma g-tron (A4 Avant g-tron e A5 Sportback g-tron) alimentate a metano o Audi e-gas.